Inutile girarci attorno, la maratona della battaglia di domenica è stata l'ennesima pessima prestazione del post Covid in ambito podistico.
Ormai è uno stillicidio, ogni gara è sempre peggiore rispetto la precedente, sempre piu' faticosa, sempre piu' "camminata" e a questo punto penso sia doveroso trarne le conseguenze.
Non c'è da incolpare nessuno, il bello della corsa è che non mente, e se la situazione è questa, ed è ripetuta nel tempo, significa semplicemente che non sono piu' in grado di correre una gara lineare, con un gap tra i primi 21 km e i secondi due "sostenibili".
Il discorso di qualche anno fa, tengo il solito allenamento però ci aggiungo i lunghi, non può piu' bastare.
Servono dei lunghi continui, durante tutto l'anno, altrimenti il livello cala; dall'ultimo lungo corso ad Aprile (35 km), a quello di domenica sono crollato a 26 km. Ok c'era caldo ma probabilmente il mio valore si assestava attorno ai 30 molto scarsi, e pensare di gestire una gara con 12 km camminati è impensabile.
Delle due l'una, o smettere con queste gare, o programmare l'allenamento solo per queste competizioni e lasciare perdere le 10/16 km.
Non sono mai stato un maratoneta, neanche nei tempi migliori, ma in effetti negli ultimi anni è diventata una via crucis di scuse, di allenamenti estenuanti, di gare incomprensibili, e quindi penso sia inutile e anzi dannoso proseguire su una strada che è segnata.
Mi dispiace molto, penso che in linea teorica ancora valgo almeno le 4 ore ma non riesco neanche lontanamente ad avvicinarmi e allora meglio così, ci sono altre gare e altri obiettivi, anche un buon tempo sulla mezza non sarebbe male ma visto le prestazioni di questi ultimi anni una decisione va presa.