mercoledì 27 gennaio 2021

IL TEOREMA DELLA MONTAGNA DELLA PRESTAZIONE

 Rileggendo i miei post e leggendo in Facebook tra i gruppi di Runneristi, una delle domande che viene posta più frequentemente è: corro tot volte alla settimana e vado circa a 6'00" (esempio), come posso migliorare? 

I commenti a risposta di questa annosa domanda contengono di tutto e di più, da consigli più o meno azzeccati anche se naturalmente molto generici, a indicazioni buttate li, tabelle abbozzate, etc. non so se queste risposto sono utili o meno a chi scrive il Post, posso dire però che in linea teorica vale il "teorema della montagna", da me inventato e che sicuramente mi farà concorrere all'assegnazione dell'Oscar del Frescone per quest'anno e anche per il prossimo.

La risposta che darei a questa domanda sarebbe innanzitutto: qual è il tuo obiettivo o, anche, qual è il tuo sogno? (anche se non si dovrebbe rispondere una domanda con una domanda). In questo modo riusciamo così a focalizzare il nostro obiettivo e allo stesso tempo definiamo il vertice alto della nostra montagna, definito a livello cronometrico. Quindi potremmo dire: vorrei finire la 10 km in meno di 40 minuti.

La nostra montagna quindi attualmente è bidimensionale, sulla carta, abbiamo una base, un punto nella quale è definita la nostra posizione attuale (quindi il nostro valore attuale sulla 10 km) e il vertice che è l'obiettivo. Quindi, direte voi, il gioco è fatto. Con l'allenamento e tabelle ad hoc cerchiamo di migliorare e piano piano di arrivare all'agognata vetta e poi stop gioco finito.

E qui è il segreto della Montagna, ovvero che in realtà da quando la scopriamo e pertanto la facciamo uscire dalla filtra coltre di nebbia che la circonda, o meglio quando la trasportiamo dalla carta alla nostra realtà, essa inizia a vivere e...non ci lascia più. 

Un incubo direte voi, da un'innocua domanda di un podista della domenica abbiamo creato un mostro enorme da cui non riusciremo mai più a liberarci: probabilmente questa definizione è eccessiva, ma non è lontanissima dalla realtà.

Il segreto della montagna è che, anche se noi, ad esempio, fossimo ligi al dovere e seguissimo a dovere tutta la tabella fornita, e se alla Domenica fatidica della "corsa del bombolone" riuscissimo a staccare un 39'59", soddisfattissimi andremmo a mangiare il nostro premio (il bombolone fritto appunto), e poi magari lasceremmo per sempre la corsa e l'agonismo ma...la montagna rimarrebbe dove l'avevamo messa.

E quindi? Semplice, se ,arrivati al vertice (teorico) della nostra montagna, dal giorno dopo smettessimo di allenarci e ricominciassimo a mangiare come dei paguri affamati, piano piano scenderemmo dalla nostra faticosa vetta raggiunta con tanto sudore e torneremmo dopo poco tempo....alla base.

Lo scopo della scalata alla nostra montagna quindi non è il raggiungimento della vetta, o meglio non solo, ma è quella di capire e definire dove siamo ora, cosa possiamo fare e, soprattutto, se stiamo salendo o stiamo scendendo.

Quindi la nostra "prestazione" non è valida tanto per il tempo ottenuto ma per quanto abbiamo raggiungo in quel momento: è come se salendo mettessimo dei picchetti, e con ogni allenamento cercassimo di salire mettendo altri picchetti e issandoci su questi. Ma naturalmente mentre si scala una montagna non si può "stare fermi", pertanto se per qualsiasi ragione saltassimo degli allenamenti piano piano scenderemmo. Ci saranno periodi dove magari ci alleneremo come al solito ma magari perderemo qualche kg, e anche senza sforzo aggiuntivo riusciremmo a salire nella scalata, al contrario se pur allenandoci bene prendessimo qualche kg, la nostra prestazione ne risentirebbe e scenderemmo di altezza.

La prestazione pertanto, come accennato anche in articoli scritti precedentemente, non è figlia solo della bontà degli allenamenti ma anche di come stiamo in un determinato momento fisicamente, come ci sentiamo, che qualità abbiamo migliorato, come stiamo mentalmente etc. è logico che più conosceremo noi stessi più la nostra scalata sarà ben definita, e meglio riusciremo a definire ed individuare cosa ci può far migliorare.

Un teorema a mio parere interessante che magari approfondiremo in prossimi articoli.








ANNO NUOVO MA NON COVID-FREE - NUOVI OBIETTIVI E SPERANZE

Il mese di Dicembre mi ha riservato molte ferie, dovute al fatto che causa COVID le avevo rimandate tutte verso fine anno sperando in un miglioramento della situazione generale, e tra zone arancioni/rosse (in Lombardia non c'è molta scelta) e l'impossibilità di lasciare la Lombardia ne ho approfittato per caricarmi di chilometri.

Sono riuscito a mantenere una buona media settimanale, a parte la seconda settimana di Dicembre sono sempre stato oltre i 70 Km settimanali, mantenendomi agli 80 km settimanali di Natale e Capodanno. 

Certo i ritmi sono molto blandi, con la situazione attuale è difficile porsi obiettivi seri, ma soprattutto che abbiano un minimo di rilevanza a livello temporale, temo infatti che anche quest'anno andrà nell'archivio con gare = 0.

Ma ci sono tanti obiettivi che si possono raggiungere, a partire dallo star bene (il Wellness forse come termine già passato di moda), e indipendentemente dai tempi, migliorare il modo in cui ci si allena, la famosa Qualità citata anche dal vate "ALBANESI" è un obiettivo difficile ed importante.

E così all'alba di questo anno due sono gli obiettivi importanti: fare un buon kilometraggio, anche senza gare, e migliorare gli allenamenti.

Obiettivi forse generici ma che mi danno, nella situazione attuale, un'ottica giusta e percorribile, e qualche stimolo per non uscire già scarico negli allenamenti quotidiani.

Il lavoro da fare è tanto, innanzitutto mantenere una routine settimanale costante di allenamenti, e non avere i salti da settimane a meno di 50 km a quelle oltre i 75, e dall'altra identificare e migliorare la qualità dei singoli allenamenti.

Obiettivi che magari ci possono sembrare scontati, o non percorribili in periodi dove le gare fanno da cartina tornasole delle stagioni podistiche, ma che in questo periodo possono, e devono, essere percorsi.





La lunga estate calda per dare un senso a questo 2025 podistico

 Avendo ripercorso ed essendo stato abbastanza ligio nell'aggiornare le pagine del Blog, mi sembra inutile e dannoso fare un bilancio de...