IL TEOREMA DELLA MONTAGNA DELLA PRESTAZIONE

 Rileggendo i miei post e leggendo in Facebook tra i gruppi di Runneristi, una delle domande che viene posta più frequentemente è: corro tot volte alla settimana e vado circa a 6'00" (esempio), come posso migliorare? 

I commenti a risposta di questa annosa domanda contengono di tutto e di più, da consigli più o meno azzeccati anche se naturalmente molto generici, a indicazioni buttate li, tabelle abbozzate, etc. non so se queste risposto sono utili o meno a chi scrive il Post, posso dire però che in linea teorica vale il "teorema della montagna", da me inventato e che sicuramente mi farà concorrere all'assegnazione dell'Oscar del Frescone per quest'anno e anche per il prossimo.

La risposta che darei a questa domanda sarebbe innanzitutto: qual è il tuo obiettivo o, anche, qual è il tuo sogno? (anche se non si dovrebbe rispondere una domanda con una domanda). In questo modo riusciamo così a focalizzare il nostro obiettivo e allo stesso tempo definiamo il vertice alto della nostra montagna, definito a livello cronometrico. Quindi potremmo dire: vorrei finire la 10 km in meno di 40 minuti.

La nostra montagna quindi attualmente è bidimensionale, sulla carta, abbiamo una base, un punto nella quale è definita la nostra posizione attuale (quindi il nostro valore attuale sulla 10 km) e il vertice che è l'obiettivo. Quindi, direte voi, il gioco è fatto. Con l'allenamento e tabelle ad hoc cerchiamo di migliorare e piano piano di arrivare all'agognata vetta e poi stop gioco finito.

E qui è il segreto della Montagna, ovvero che in realtà da quando la scopriamo e pertanto la facciamo uscire dalla filtra coltre di nebbia che la circonda, o meglio quando la trasportiamo dalla carta alla nostra realtà, essa inizia a vivere e...non ci lascia più. 

Un incubo direte voi, da un'innocua domanda di un podista della domenica abbiamo creato un mostro enorme da cui non riusciremo mai più a liberarci: probabilmente questa definizione è eccessiva, ma non è lontanissima dalla realtà.

Il segreto della montagna è che, anche se noi, ad esempio, fossimo ligi al dovere e seguissimo a dovere tutta la tabella fornita, e se alla Domenica fatidica della "corsa del bombolone" riuscissimo a staccare un 39'59", soddisfattissimi andremmo a mangiare il nostro premio (il bombolone fritto appunto), e poi magari lasceremmo per sempre la corsa e l'agonismo ma...la montagna rimarrebbe dove l'avevamo messa.

E quindi? Semplice, se ,arrivati al vertice (teorico) della nostra montagna, dal giorno dopo smettessimo di allenarci e ricominciassimo a mangiare come dei paguri affamati, piano piano scenderemmo dalla nostra faticosa vetta raggiunta con tanto sudore e torneremmo dopo poco tempo....alla base.

Lo scopo della scalata alla nostra montagna quindi non è il raggiungimento della vetta, o meglio non solo, ma è quella di capire e definire dove siamo ora, cosa possiamo fare e, soprattutto, se stiamo salendo o stiamo scendendo.

Quindi la nostra "prestazione" non è valida tanto per il tempo ottenuto ma per quanto abbiamo raggiungo in quel momento: è come se salendo mettessimo dei picchetti, e con ogni allenamento cercassimo di salire mettendo altri picchetti e issandoci su questi. Ma naturalmente mentre si scala una montagna non si può "stare fermi", pertanto se per qualsiasi ragione saltassimo degli allenamenti piano piano scenderemmo. Ci saranno periodi dove magari ci alleneremo come al solito ma magari perderemo qualche kg, e anche senza sforzo aggiuntivo riusciremmo a salire nella scalata, al contrario se pur allenandoci bene prendessimo qualche kg, la nostra prestazione ne risentirebbe e scenderemmo di altezza.

La prestazione pertanto, come accennato anche in articoli scritti precedentemente, non è figlia solo della bontà degli allenamenti ma anche di come stiamo in un determinato momento fisicamente, come ci sentiamo, che qualità abbiamo migliorato, come stiamo mentalmente etc. è logico che più conosceremo noi stessi più la nostra scalata sarà ben definita, e meglio riusciremo a definire ed individuare cosa ci può far migliorare.

Un teorema a mio parere interessante che magari approfondiremo in prossimi articoli.








Commenti

Post popolari in questo blog

MARATONINA DI PRATO 2.0

MARATONINA DI VINCI E ALTRE AMENITA'