martedì 29 maggio 2018

Fuori dal...Bozzolo

La fine di Maggio e' sintomo d'estate, e Domenica il caldo e l'afa della pianura mantovana si fa sentire già dal mattino presto.

Però è nuvoloso e, nella speranza che non piova, mi metto in viaggio relativamente presto destinazione la 9a Cuore e Cervello di Bozzolo. Una manifestazione che ho corso due volte e che francamente non ho mai amato tantissimo nonostante sia a pochi km da dove sono nato, ma il tracciato farcito di sterrato mi fa di solito abbastanza penare pertanto parto timoroso.

Durante il riscaldamento non ho buone sensazioni dalle gambe, mi sembrano un po' ingessate, anche se sommariamente sto bene. Si parte alle 8 e mezza, a sprazzi si vede il sole che aumenta la temperatura, parto abbastanza forte sui 4'10" per cercare di sgranchire le gambe anche se temo di pagare alla fine questi strappi iniziali.

Vengo da una settimana di allenamento di relativo scarico, ho faticato in tutte le sedute di allenamento per tenere ritmi decenti, e cmq l'ultimo allenamento risalente al venerdì precedente è andato abbastanza bene anche se sono rimasto sul 5'00" al Km (c'era parecchio caldo).

Salto il ristoro dei 3 Km, arrivo a quello dei 7 Km in slancio e molto dubbioso sul da farsi, ma non ho sete e non c'è troppo caldo, punto a quello dei 10 Km.

Naturalmente, dopo poco mi viene sete e inizio ad arrancare, oltretutto riappare il sole che aumenta di molto la temperatura. Devo forzatamente rallentare, anche se riesco a raggiungere i 10 Km staccando un 44'00" (stesso tempo di due settimane prima), mi fermo assetato al ristoro e riparto stando decisamente meglio.

La stanchezza si fa sentire, fatico a tenere i 4'30" ma siamo alla fine, il percorso non è di 12 Km come preannunciato ma quasi di 14; mi faccio forza verso il finale, mi raggiunge il compagno di squadra Andrea che però vedo in difficoltà, riesco a staccarlo nell'ultimo Km dove più di orgoglio che di fiato cerco di mantenere il ritmo imposto.

Arrivo a 1h00'31", a dire il vero speravo di terminare prima dell'ora ma la disavventura a metà gara e il caldo mi hanno rallentato.

E' la seconda gara che faccio mantenendo un buon ritmo, sono soddisfatto anche se ho ancora 2/3 kg in più rispetto alle gare Toscane e perdo circa 5/6" al Km che dovrò ritrovare per strada.

E' da un paio d'anno che non ho sensazioni così buone nella corsa, vengo da un inverno di lavoro intenso ma molto arido di soddisfazioni, ci sono voluti mesi per rientrare in tempi accettabili.

Spero che la forma durerà almeno fino alle vacanze di metà Luglio, cercherò di fare un'altra mezza per abbassare il tempo veramente ignobile di Prato, per quanto riguarda il Criterium Mantovano, purtroppo, la prossima tappa è a metà Giugno.

lunedì 21 maggio 2018

6 ANNI INTERMINABILI....

Tanto è durata l'astinenza da Champions.... ho dovuto cercare su Google l'ultima partita giocata nella Coppa regina, e risaliamo ad un Inter Marsiglia giocato a San Siro, con i nerazzurri farciti dei Campioni del Triplete e qualche "nuovo" inserimento, ma cito la formazione:
Julio Cesar, Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo, Cambiasso (Poli), Stankovic, Zanetti, Snejder, Milito e ... Forlan ....
In questi anni sono successe tante cose, tanti piazzamenti poco utili, qualche amara comparizione in Uefa.
Ora ci troviamo una squadra che ha qualche certezza in più rispetto al passato, se non altro l'allenatore Spalletti.
La partita di Roma con la Lazio, viene da dire Epica anche se Brozo non ha messo lo zampino nei goal, ci ha visto giocare maluccio al cospetto di una Lazio con poche ma cristalline individualità e con le idee molto chiare.

E nell'avvolgente gioco del primo tempo dei biancazzurri sono i giocatori più tenici a segnare: goal e palo per Milinkovic Savic (sublime ma totalmente libero), galoppata vincente di Anderson.

La Lazio spreca l'inverosimile, trova un autogoal clamoroso per il vantaggio dopo aver bruciato tre limpide palle goal nei primi dieci minuti. L'Inter è quella di Milano contro la Juve, attonita, a cui non riesce un passaggio di due metri, senza idee ne spunti.

Da un passaggio filtrante di Cancelo l'Argentino si trova a tu per tu con il portiere. Potrebbe avvicinarsi di più alla porta ma preferisce sparare a lato di parecchio alla sinistra di Strakosha.

Sembra l'inizio di un incubo, e per lunghi tratti dell'incontro non ci andiamo lontano.

Il pareggio arriva grazie ad un'azione da calcio d'angolo, dove il generosissimo D'Ambrosio inventa una semirovesciata attorno al portiere per l'1-1. Poi il vantaggio già citato con un coast to coast dei laziali portata avanti e rifinita dal solito (aimè per noi) Anderson, con Handanovic colpevolmente a metà strada.

Si ricomincia senza scossoni, anche se l'Inter cerca se non altro più aggressività sulla palla; Spalletti indovina i cambi, Eder messo come seconda punta al posto di un evanescente Candreva (incredibile l'involuzione dell'ala), Karamoah quasi alla disperata per tentare di rivitalizzare gli attacchi nerazzurri.

La svolta arriva da un paio di situazioni ben gestite dall'Inter, passaggio di Eder per Icardi steso da De Vrij (che da domani dovrà dimenticarsi questi interventi), intervento killer di Lulic per il secondo giallo e Lazio in 10.

Entra anche Ranocchia per sfruttare le punizioni e da un corner Vecino trova l'angolino giusto. Delirio nerazzurro per una ormai insperata qualificazione.

I cambi per una volta sono serviti a girare il corso della partita, la debolezza caratteriale della Lazio unita alla qualità dei cambi nerazzurri, è riuscita a portare l'unica rimonta vincente del Campionato.

Ora i giusti festeggiamenti prima delle analisi di mercato. Già spuntano nomi a valanga visto il tesoretto che porta la massima competizione. Negli articoli precedenti ho fatto considerazioni sulla rosa che sono valide, a maggior ragione di un calo abbastanza inspiegabile avuto sul piano del gioco nelle ultime due partite.

domenica 13 maggio 2018

42a LA FAVORITA

Maggio è il mese che preferisco, e quest'anno il clima è finalmente primaverile, almeno per la prima metà del mese, senza i caldi eccessivi degli ultimi anni.

Ho intensificato ulteriormente gli allenamenti, ora il Sabato non è più "libero" ma è dedicato alla palestra; ne risente il lungo della Domenica ma va bene così, le gambe si devono abituare anche a dei carichi più significativi se voglio migliorare.

Nel mese corrente sono previste due gare del Criterium, corse anche l'anno  scorso, una a Bancole su strada di 10 Km, un'altra a fine mese a Bozzolo prima non competitiva, mezza su asfalto e parte (sigh) su sterrato.

La gara di Bancole mi piace molto, è tutta su asfalto e organizzata bene. Sono abbastanza nervoso al mattino, so di essere in un periodo di relativa forma, ma so anche che se non riuscirò a fare la prestazione nemmeno stavolta non saprei a che santi votarmi.

Dormo poco, sono alquanto assonnato, parto un'ora prima (la gara è a pochi Km da casa mia), faccio benzina e pago l'iscrizione al presidente.

Oggi ho anche la maglia e pantaloni della società (finalmente!!!!!), mi cambio e inizio il riscaldamento; mi sono dimenticato di mettere il pettorale, torno ma... non c'è nella borsa!!! Dramma!!! Sono le 8,05 la gara parte dopo 25'. Prendo l'auto a tutta velocità passo la città, corro a casa, prendo il pettorale. Riparto a tutta birra e riesco ad arrivare 5' prima della partenza.

C'è l'inno nazionale (che ritarda la partenza) , mi sistemo il pettorale, verifico le scarpe, e parto. Senza praticamente riscaldamento e un po' affannato, i primi Km non esagero perchè potrei compromettere tutto.

Le sensazioni sono buone, le gambe girano abbastanza, solo ho un po' più di affanno del solito (battiti del cuore), cerco di non forzare troppo ma al giro di boa passo a 22'00" in linea con la tabella di marcia.

Non mi fermo al ristoro (perderei troppo tempo), cerco di aumentare il ritmo, mancano tre Km.

Davanti ho un gruppetto di corridori, cerco di riprenderli ma le gambe cominciano a rallentare sul 4'30", non voglio esagerare e li lascio andare.

Passo al 9 a 39'00 mi sembra ottimo, punto su un 43 basso.

Fatico però a mantenere il ritmo, l'ultima parte è mista con curve a gomito, non forzo e chiudo in 43'48" (la gara era di 10100 metri).

Sono molto soddisfatto del crono e della gestione della gara. Obiettivamente partire a razzo oggi sarebbe stato stupido e pericoloso,  penso che in linea generale, considerando anche che all'arrivo ero abbastanza riposato, che probabilmente posso abbassare ulteriormente il crono (il personale è a un minuto). Vedremo nelle prossime gare.

Marco M.

venerdì 4 maggio 2018

2017-2018 IL CAMPIONATO DELLA RICOSTRUZIONE

Le parole di Spalletti sulla situazione dell’Inter

Siamo a fine stagione, un finale anticipato di Campionato a causa dell'incedere dei Mondiali, ai quali, aimè, la coppia di assi Tavecchio - Ventura ci ha bellamente escluso.

Manca ancora qualche partita ma i giochi sembrano fatti; ennesimo trionfo della Juve (molto più difficile degli scorsi anni), seconda piazza in solitaria di un buon Napoli, Champion's alle romane e Inter subito dietro.

Nel post gara di Inter Juve si è sentito veramente di tutto, il derby d'Italia ci ha estromesso dalla lotta per i posti "che contano". La realtà, a mio parere, è che siamo entrati in una lotta (quello dello scudetto) dove c'entravamo poco e alla fine abbiamo pagato per errori commessi precedentemente.

Il black-out del periodo Dicembre - Febbraio è stato difatti fatale per le ambizioni di qualificazione alla Coppa regina, basta vedere i risultati: pareggio (allucinante) in coppa con il Pordenone (metà Dicembre) vinto ai rigori, sconfitte con Udinese e Sassuolo, sconfitta in coppa Italia con il Milan, pareggi sofferti con Fiorentina (anche sfortunato) e Lazio, altri pareggi con Roma e Spal (incredibile), ma non finisce qua: punti persi in casa con il Crotone di Walter Zenga, e, dopo una vittoria in casa contro il Bologna, sconfitta a Genova. Il 17 Febbraio, volendo, si è chiusa questa lunga pausa deleteria per il nostro campionato,

Abbiamo pagato l'inizio al fulmicotone, con la stessa formazione incisa sul marmo nei taccuini di Spalletti, che oramai conoscevano bene anche le pietre, stanchezza fisica e anche mentale.

Le vittorie infatti, ricominciano con una formazione che adotta dei piccoli ma importanti correttivi tattici: innesto dall'inizio di Rafihna come trequartista, coppia di centrocampo Gagliardini Vecino, poi sostituito da Brozovic, con finalmente la conferma del croato nel ruolo di pertinenza, ai livelli che ci aspettavamo da quasi un lustro, e innesto in forma definitiva di Cancelo a destra.

Questi accorgimenti ci hanno permesso di variare l'assetto, di portare un po' di imprevedibilità sull'asse ormai conclamato Perisic-Candreva come assistmen e Icardi rifinitore. In realtà il duo Icardi Perisic è stato quello che ha segnato con continuità durante tutto il campionato, ma questo è dovuto ad una mancanza di goal da parte dei centrocampisti più che di un problema tattico.

La fantastica stagione della Lazio ha fatto il resto, d'altronde personalmente mi sarei aspettato il Milan che ha tentennato troppo all'inizio: va da se che la mancata qualificazione in Champion's porterà molto meno denaro nelle casse nerazzurre e purtroppo qualche sacrificio.

Però, questa stagione, anche se non ha raggiunto l'obiettivo desiderato, è da ricordare come quello della rifondazione. Ad inizio stagione avevamo pochissime certezze, tatticamente non si capiva come avrebbe potuto giocare la squadra dopo i troppi passaggi di consegne nelle panchine della Stagione 2016/2017.

Parlando di certezze, partiamo dalla difesa: oltre ad una buona stagione di Handanovic (a cui andrà affiancato qualcuno però), in difesa Miranda - Skrijniar e Ranocchia (quando ha giocato) hanno creato una sicurezza che mancava da tempo. L'arrivo di De-Vrij non potrà che giovare a questo reparto che offre buone garanzie.

Capitolo laterali (o tornanti o mediani): D'Ambrosio e Cancelo sono sembrati inamovibili, a causa anche della mancanza di alternative, ma lasciano dei dubbi. Per quanto riguarda D'Ambrosio, nonostante l'impegno, la sua qualità è inferiore rispetto alla media della squadra: la "catena" di sinistra, nonostante le qualità atletiche di Perisic è stata molto meno pericolosa e vivace di quella di destra (rinvigorita da Cancelo).

Non mi sorprende si parli di Asamoah come sostituto, ritengo quest'ultimo più adeguato rispetto al tipo di gioco da proporre e a ciò che chiede il Mister.

Cancelo: non so se potrà essere riscattato, si parla di mega-offerte del Manchester di Mourihno, francamente a livello tecnico non è discutibile ma deve crescere molto e 35 milioni, ad oggi, mi sembrano tanti.

Purtroppo anche in panchina c'è poco da sorridere, Santon non è da considerarsi un cambio adeguato e Nagatomo sembra definitivamente aver preso la via Turca. Servirà almeno un innesto di qualità altrimenti ci ritroveremo a fare i soliti discorsi.

A centrocampo, dopo tanti milioni spesi, abbiamo qualche certezza: Gagliardini ad esempio, anche se fermato da un'infortunio, sembra il giocatore che avevamo comprato dall'Atalanta lo scorso anno e  involutosi poi con il calare della squadra.

Brozovic è imprenscindibile.

Vecino una buona alternativa, come Borja Valero (che però potrebbe essere anche ceduto a mio parere). Rafinha l'uomo di qualità che serviva: non so se verrà riscattato, spero proprio di sì perchè è un giocatore che ha un passo diverso, un passo blougrana.

In attacco arriva Martinez, non so se rimarrà Icardi (spero proprio di sì altrimenti perderemo molte certezze), Perisic penso e spero non verrà sacrificato (anche se è stata una stagione molto tra alti e bassi la sua), Eder assolutamente da sostituire visto lo scarso impiego e lo scarso feeling con i dettami tattici di Spalletti, e Pinamonti assolutamente da cedere per fare esperienze (non capisco perchè non sia stato fatto a Gennaio).

Dalle scelte indicate sopra capiremo come sarà l'Inter del futuro, come vorrà giocare. La permanenza del duo Icardi Martinez, ad esempio, ci potrebbe far pensare ad una coppia davanti per spezzare l'isolamento di Maurito; l'ingresso di Asamoah non potrà che far bene.

Sarebbe stato importante andare in Champions, se non andremo c'è comunque da complimentarsi con Spalletti per l'ottimo lavoro fatto (anche se non è esente da errori) e per aver rivitalizzato una rosa che sembrava sull'orlo di una crisi di nervi.

Marco M.

La lunga estate calda per dare un senso a questo 2025 podistico

 Avendo ripercorso ed essendo stato abbastanza ligio nell'aggiornare le pagine del Blog, mi sembra inutile e dannoso fare un bilancio de...