Ancora Champion's

Il rapporto dell'Inter e dei tifosi con i (tanti) allenatori passati per il campo verde di San Siro è sempre stato di odio amore, dove il primo sentimento è stato più inflazionato del secondo.

Penso che obiettivamente pochi avranno da recriminare sull'ennesimo passaggio di consegne dal buon e polemico Spalletti ad Antonio Conte. A Spalletti va dato il merito di essere riuscito, dopo tanti annia,a "normalizzare" un ambiente che è sempre pronto ad esplodere, che tra le ceneri cova dei focolai pronti a rinvigorirsi con poco vento a favore.

Probabilmente l'arrivo di Marotta, le sue idee, la caratura, l'esperienza, il low profile e la fiducia degli azionisti di Suning ha velocizzato un passaggio che fino a poco tempo fa non era pensabile.Difficile per tutti pensare che con questa formazione si possa vincere qualcosa, e quest'anno ne è stata la dimostrazione palese: l'incredibile harakiri con il PSV, la Coppa Italia sfuggita malamente ai rigori con la Lazio, l'eliminazione quasi ridicola con l'Eintracht e la finale-thrilling vinta a dieci minuti dalla fine con l'incommensorabile Empoli ha dimostrato la fragilità mentale, caratteriale e fisica della squadra che nei momenti topici si è sciolta come il ghiaccio al sole.

Non faccio colpa del solo Spalletti per le partite di cui sopra, è difficile scindere la qualità della rosa con l'allenatore, che certamente paga colpe non totalmente sue.

Le scelte dell'estate scorsa pesano: Vrsaljko, rotto e poco incisivo, l'aver voluto tenere a tutti i costi gente come Candreva , Joao Mario e Dalbert, l'infortunio che ha tolto per la parte più importante del campionato Keitha oltre allo scellerato scambio Nainngolan versus Zaniolo con più di trenta milioni a conquaglio della Roma non possono che influire negativamente sulla valutazione della squadra, e non posso pensare che in queste scelte poco oculate (anche sfortunate in alcuni casi) l'allenatore non abbia inciso.

Ciliegina sulla torta, ultimo ma non ultimo, l'affaire Icardi che la Società ha gestito malamente hanno un enorme peso sul girone di ritorno dei nerazzurri, che è stato più a livello di una squadra volta a salvarsi che di un team alla ricerca di gloria. Basta guardare i numeri.

In generale possiamo solo ringraziare Spalletti, e ringraziare Suning di voler accelerare la rincorsa alla vetta, o almeno il tentativo di farlo.

Con questa rosa difficilmente si migliorerà pertanto la prossima stagione dipenderà dalle scelte che verranno fatte e dagli errori o dalle intuizioni di programmazione.






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