PRIMAVERA FREDDA E ROSSO-ARANCIO

 Ad un anno dall'inizio della Pandemia, con il telegiornale che ci sbobina giornalmente il bollettino di contagiati, tamponi, morti e (novità) vaccinati, una grande opportunità è apparsa nel triste ma regolare incedere della mia vita podistica: un preparatore.

Le gare sono un ricordo lontano e dubito che prima dell'autunno riappaia qualcosa di interessante (voglio essere ottimista); pertanto l'occasione è capitata grazie un ragazzo, pandemicamente libero da palestre/corsi fitness e con "vincoli" affettivi in zona, il quale ha colto l'occasione di radunare un gruppo poco nutrito ma ligio e attento di volenterosi corridori della Domenica, con lo scopo di dare un minimo di contenuto tecnico e teorico al loro incedere claudicante verso nuovi e sudati traguardi.

Le prime lezioni si sono tenute nella pista di atletica in città, e hanno riguardato test con sessioni distinte per approfondire ogni tipologia di allenamento: siamo partiti dal mitico Cuper in pista (12 minuti corsi a tutta), poi le ripetute da 1 km sempre in pista, le ripetute brevi su strada, le ripetute in salita, il fartlek su sterrato e un medio-lungo su strada/sterrato.

Dopo i primi giorni di test/allenamento avevo già le gambe totalmente distrutte, difatti le ripetute brevi 10x400 (che grazie ai compagni di "sventura" correvo a 1'30"-1'40") praticamente avevo già finito le energie. Bene il Cuper nonostante il periodo non certo di grazia (fatti quasi 3 Km), ottime le ripetute su 1 km (4'09"-4'19" e poco di più). 

Poi però come al solito ho "staccato la spina", le ripetute brevi sono andate con molta difficoltà, la sessione (pomeridiana) di allenamento tecnico il giorno dopo (andature, i gradoni alla Zeman, percorso formato da "two foot forwards", salto di un ostacolo e allungo di 60/70 metri) non ha fatto che peggiorare la situazione (finale delle belle ripetute in salita da 300 metri).

Il successivo lungo (in realtà l'allenamento avrebbe dovuto essere un progressivo), si è dimostrato un regressivo (iniziato sui 5'15" e terminato sui  5'45"), poi un fartlek molto divertente corso il martedì più riposato atleticamente (bene le prime due sessioni da 600 metri a poco più di 4 al km + recupero 700 metri meno bene le altre), e infine un lungo il sabato pomeriggio per concludere le due settimane. 

Da inizio/metà Marzo ho iniziato poi un percorso di due sessioni online settimanali (una di esercizi tecnici di corsa e una di stretching) con la preparazione demandate alle agognate schede attese con emozione.

E' passato un mese e mezzo, e le sensazioni sono tante. 

Innanzitutto, gli allenamenti sono più brevi ma molto più intensi. Lasciati da parte i due medi che facevo settimanalmente, il lungo portato da 20 a max 14/15 km; le ripetute sono praticamente due sessioni di allenamento alla settimana (brevi e lunghe) anche se proposte in maniera diversa e pertanto non noiose.

L'allenamento della Domenica non è mai banale, può essere un progressivo, un fartlek o comunque con variazioni di ritmo. 

Quello che ho capito è l'importanza della tecnica, che manca quasi totalmente nonostante gli undici anni di corsa, con tutta una serie di problematiche che mi porto appresso: dalle ginocchia che non salgono, alla scarsa reattività di piede e gambe, allo scarso movimento delle braccia. 

Una costante concentrazione verso i tempi da tenere, le distanze da correre, lo stato generale. 

Bisogna spingere insomma, in allenamento come se fosse in gara, e cercare costantemente di lavorare su ciò che va migliorato.

L'intensità, la concentrazione così continua sulle varie sessioni di allenamento, mi stanno facendo ricredere sul modo in cui mi sono allenato in questi anni, e penso che questa sia la cosa più importante che stavo cercando.

E' difficile capire se e come sono migliorato, innanzitutto purtroppo la stagione fredda e la forma fisica non sono ottimali, questo incide molto; poi obiettivamente senza gare non ho termine di paragone valido, già l'aver staccato un 4'09" sul km da fermo mi sembra un miracolo ed eravamo solo all'inizio.

Penso che ci vorrà del tempo per digerire tutti questi cambiamenti, però certamente questo punto di vista differente della corsa mi sta motivando e mi da certamente degli obiettivi nuovi e differenti rispetto alla mancanza cronica delle gare di questo ultimo anno.


Marco M.



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