Amici, amanti e...


 Ho rivisto questo film su Prime ultimamente, e poichè non ho trovato su Google recensioni leggibili, ho deciso di scriverne una io.

Il film è uscito nel 2011, è una commedia romantica da botteghino, destinato al cinema che una volta definivamo in cassetta. 

I protagonisti sono Natalie Portman (Emma), che non ha di certo bisogno di presentazioni, e Ashton Kutcher (Adam), attore e modello, non nuovo a film di questo tipo (Notte brava a Las Vegas, Oggi sposi niente sesso), anche se lo ricordiamo più per essere stato il marito di Demi Moore.

Tra gli attori non principali ricordiamo Kevin Kline (comico, come non citare "Un pesce di nome Wanda"), e il rapper Ludacris (presente in diverse pellicole della serie Fast and Fourios).

Il regista è Ivan Reitman, famoso per aver diretto il film "The Ghostbusters" e "I Gemelli".

 Il film narra in estrema sintesi la storia tra i due ma, cercando di non spoilerare troppo, mi piace sottolineare alcune situazioni particolari che magari a prima vista possono sfuggire. 

Il rapporto tra i due, innanzitutto, che è diverso dal tradizionale; troviamo un Adam tenero, romantico, in cerca di una storia seria, mentre Emma (Natalie Portman) è molto concentrata sul lavoro, sulla sua vita, non cerca l'amore e neanche affetto, anzi sembra quasi voglia rifuggire tutti i sentimenti profondi. 

Verrebbe da pensare che se fosse Adam così nessuno probabilmente ci avrebbe fatto caso, sarebbe il solito cliquè dell'uomo tutto d'un pezzo, cinico, alla Celentano dei film degli anni ottanta per capirci; allo stesso modo è invertito, se vogliamo, il rapporto tra padre e figlio. Adam è un ragazzo perbene, figlio di genitori benestanti, separati, il cui padre Alvin ha probabilmente saltato qualche fase evolutiva e si comporta come ragazzo di oltre sessant'anni.

Fuma (non solo tabacco), frequenta ragazze molto giovani, è sempre alla ricerca di nuove esperienze e sensazioni anche se inevitabilmente deve far fronte ai "limiti" dell'età; al contrario, il figlio è un ragazzo che non vuole sfruttare la nomea del padre, che cerca di farsi strada da sè guidando una Bmw datata e vivendo in subaffitto con altri coinquilini. 

L'incontro "serio" tra i due, Adam ed Emma, avviene però in una situazione particolare, quando Adam si ubriaca per cercare di dimenticare l'ennesima delusione dal padre; l'incontro con Emma, e il rapporto che si crea tra loro, fisico, volutamente ridotto all'osso (d'altronde siamo ancora nei tempi degli SMS e degli IPHONE 3 molto meno invasivi di quelli odierni), crea quasi una competizione/gioco dove lui cerca di far innamorare lei e lei cerca di mantenere il rapporto freddo senza mettere di mezzo i sentimenti.

L'evoluzione di Emma, se così la vogliamo definire, arriverà con il matrimonio della sorella e con un confronto con la madre, che riuscità a stigmatizzare anche la perdita del padre avvenuta tempo prima. Questa vicenda riesce a riportare Emma in una dimensione più "umana", meno concentrata sui turni lavorativi e più sui sentimenti.

Il film, pur rimanendo nei binari del cine-romantico, cerca di sfatare qualche cliquè banale; la storia tra i due non è romantica ma solo di sesso, l'ironia, le battute, le scene "hot" (se così vogliamo chiamarle) non vanno mai al di la del limite, e una caratteristica del film è di parlare di argomenti considerati tabù liberamente, con leggerenza, senza cadere nel volgare.

In questo contesto, i due attori principali riescono a rendere bene senza calcare la mano e senza la necessità di caratterizzare troppo i rispettivi personaggi; il fascino elegante della Portman, insieme all'avvenenza di Kutcher, in un certo senso parlano da soli, e i due attori creano un bel rapporto senza cadere nel patetico o nell'eccessivamente comico.

Consiglio pertanto di vedere il film e magari, se volete proprio farvi del male, di confrontarlo con altri simili tipo Notte brava a Las Vegas, dove il protagonista maschile è lo stesso, ma l'ingresso di Cameron Diaz, con la sua avvenenza e la comicità dirompente rende il film più comico e grottesco, tanto da essere probabilmente il vero precursore della saga "Una notte da leoni".


Marco M.




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